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Immaginazione, elementi fantastici, tradizione, mistero, magia. Monologhi, conversazioni, ricordi: un uomo parla con un morto che ha visto insepolto molti anni prima. All'epoca era solo un bambino e stava pascolando le capre. Ora vive in città, ma - attraverso il filtro della memoria e rivolgendosi al morto - ricostruisce paesaggi, alberi, animali, personaggi, episodi, miti e leggende della sua terra. Fra tutti i ricordi uno, in particolare, è motivo di sofferenza: l'immagine di Biana, una donna che tutti i maschi desideravano e che ha segnato il destino dell'uomo, impedendogli di amare altre donne. Adesso l'uomo vuole finalmente seppellire quel morto e costruisce uno strano marchingegno, qualcosa a metà tra una giraffa e l'ascensore di una miniera. È qui che, inaspettatamente, ritrova Biana, la donna capitata nel mezzo del suo destino. Il romanzo - diviso in sette cicli, ognuno con un diverso registro nonostante il tema comune - conduce il lettore in un mondo in cui vivi e morti non possono fare a meno gli uni degli altri.